DOMUS MERCATORUM, PICCOLA POMPEI VERONESE, EDILIZIA MONUMENTALE: SI PUO' E SI DEVE VOLTARE PAGINA NELLA CURA DELLA BELLA VERONA!

 

Finalmente a Verona si può voltare pagina! Buona parte del patrimonio immobiliare monumentale del Comune è stato venduto dall'Amministrazione Tosi. Palazzo del Capitanio, Palazzo Forti, la caserma austriaca di Castel San Pietro, Palazzo Gobetti, gli stabili dei Magazzini Generali in Borgo Roma, compresa la Ghiacciaia, ora sede di Eataly, sono stati ceduti alla Fondazione bancaria Cariverona.  Per fare cassa l'ex sindaco Tosi ha persino venduto le farmacie comunali all'Agec, costringendo l'Agec ad indebitarsi eccessivamente (con un mutuo i cui ratei pesantissimi termineranno nel 2036), impedendole così di gestire con adeguata cura le case popolari e di implementare le politiche a sostegno del diritto all’abitare. 


Anche la Provincia ha venduto, sempre alla Fondazione Cariverona, palazzo Bottagisio, che a sua volta l'ha ceduto a privati che ora, malgrado la sua destinazione d'uso residenziale, vogliono, in deroga alle norme urbanistiche vigenti, farne un albergo di lusso a 5 stelle. Ora, con il nuovo governo della città, sembra possibile invertire la direzione di marcia. Persino il Ministero della Cultura, attraverso il sottosegretario Sgarbi e, su invito del sindaco Damiano Tommasi, lo stesso ministro Sangiuliano, intenderebbe tutelare ed usare pubblicamente edifici di grandissima rilevanza architettonica, artistica e storica, come la Domus Mercatorum in piazza delle Erbe, al fine museale. Inoltre c'è da rendere fruibile al pubblico anche la più straordinaria scoperta archeologica di Verona, quella trovata negli scavi all'interno dell'ex Cinema Astra, la cosiddetta "Piccola Pompei veronese".    


La Domus Mercatorum, di proprietà della Camera di Commercio, che avrebbe potuto farne un luogo di esposizione (ed eventualmente di vendita) delle eccellenze artistiche, artigianali e produttive della nostra città e provincia, accompagnate dalla documentazione storica delle loro produzioni (modalità, siti, protagonisti, materiali impiegati, ecc..) viene messa all'asta al miglior offerente. Ma non può essere lasciata perdere.     Il Comune assuma l'iniziativa, facendo da regista per acquisire in mano pubblica, per fini museali, la Domus Mercatorum visto che sembra esserci la disponibilità anche finanziaria da parte del Ministero (costo presunto circa 10 milioni di euro). Analogamente, faccia altrettanto per acquisire la Piccola Pompei veronese sita nelle fondazioni del cinema Astra, per farne luogo fruibile   dalla cittadinanza, dagli studiosi, dalle scolaresche, dai turisti.


Il Ministero, diversamente che in altre città, ha in Verona una sola recentissima presenza museale, il nuovissimo Museo Archeologico Nazionale, vicino alla Chiesa di San Tomaso Cantuariense, non ancora del tutto ultimato nell'allestimento. Recuperare ed acquisire ad uso pubblico museale la Domus  Mercatorum e le magnifiche testimonianze archeologiche nel sito dell'ex cinema Astra sarebbe uno straordinario contributo di qualificazione della bella Verona che non può essere mancato.


Siamo certi che il nuovo governo municipale vorrà mettersi alla testa di questo progetto di qualificazione urbana, artistica, architettonica, monumentale e storica, coinvolgendo Ministero della Cultura, Soprintendenza Archeologica Belle Arti Paesaggio, Camera di Commercio, proprietari dell'ex Cinema Astra, cercando finanziamenti oltre che dallo Stato, dalla Europa, dalla Regione, dalle stesse fondazioni bancarie, ad una delle quali va chiesto che alcuni edifici acquisiti, già restaurati, siano messi a disposizione della collettività. A partire da Castel san Pietro, il più idoneo a diventare sede del Museo della Città, per il quale è possibile utilizzare un progetto di allestimento, fornito gratuitamente e da tempo, dall'Università di Verona. Sito più idoneo di altri in quanto non solo si possono vedere al suo interno le testimonianze (mappe, quadri, documentazione, ecc) dello sviluppo storico di Verona, che in quel colle è nata, ma che può essere vista e verificata in concreto con l'affaccio dalle grandi finestre che guardano l'intera città.    


In tema di qualificazione del centro urbano riteniamo che vada interrotto il processo di desertificazione in atto. Il centro storico va via via perdendo residenzialità a vantaggio della ricezione turistica e alberghiera diventata del tutto eccessiva. Il centro non può essere svuotato dei suoi abitanti, al contrario vanno sostenute politiche di incremento residenziale. Va tenuto vivo ed abitato, più di ora. Per questo va mantenuta e fatta rispettare la norma urbanistica che vuole impedire nuove trasformazioni residenziali in alberghiere e di ricezione turistica. Dopo tanti anni, Verona può intraprendere un nuovo cammino di riqualificazione urbana e sociale, artistica e architettonica, puntando sulla crescita culturale, facendo prevalere l'interesse collettivo, la tutela e la valorizzazione del bene comune, la bella Verona che abitiamo. 


Sinistra Italiana Verona  

Giorgio Gabanizza, Luca Perini e Marco De Pasquale    

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