Dopo la Melegatti, ora salviamo la Paluani

 

Pubblichiamo la lettera, apparsa oggi a pag. 22 del quotidiano L’Arena, del nostro compagno Giorgio Gabanizza. Buona lettura!

Con la crisi aziendale della Melegatti, istituzioni pubbliche, dipendenti, organizzazioni sociali, culturali e politiche, personalità si mobilitarono per salvare centinaia di posti di lavoro e una storica eccellenza produttiva veronese. Vennero indette vere e proprie campagne di acquisto solidale dei prodotti Melegatti, i cui effetti furono determinanti. 

L'azienda Melegatti è stata salvata. Stupisce che non si sia fatto altrettanto nei confronti della Paluani, altra eccellenza dolciaria storica veronese, colpita, in modo particolare, dalla pandemia e dalla cancellazione della società calcistica Chievo Verona (debitrice della Paluani di circa 8/9 milioni) da parte della Fgci, che qualche giorno prima che il Governo nazionale dichiarasse la non immediata esigibilità dei debiti fiscali, ha preteso il pagamento dell'intero debito e di conseguenza  le ha svincolato i giocatori dipendenti che nell'insieme, con  i giocatori delle giovanili, rappresentavano un patrimonio di circa 32 milioni di euro. Strana scelta quella della Fgci che, per esigere circa 22 milioni di debito per lo Stato, annulla, con un provvedimento burocratico, un patrimonio di circa 32 milioni, siamo nel più conclamato sadomasochismo.

Un modo di operare che va di fatto contro l'interesse pubblico!

Ci sono 57 lavoratori in cassa integrazione e circa 500 stagionali in attesa di riprendere il lavoro alla Paluani che per le feste natalizie ha proposto i suoi prodotti senza clamore. 

Mi auguro che per la prossima campagna dolciaria pasquale si mobilitino, appunto, le Istituzioni pubbliche, i dipendenti, le organizzazioni sociali, culturali e politiche ecc. per salvare posti di lavoro e una eccellenza aziendale che ha dato lustro a Verona. Con il massimo rispetto per tutte le altre eccellenze dolciarie, oggi non insidiate dalla crisi, ora  c'è da salvaguardare occupazione e stabilità produttiva di un azienda del nostro territorio. Facciamolo con determinazione.

Giorgio Gabanizza, Verona

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