25 MAGGIO: GIORNATA MONDIALE DELL'AFRICA

 


Martedì 25 maggio ricorre la giornata mondiale dell'Africa. Nel 1963 è il giorno in cui viene fondata l'Organizzazione dell' Unità Africana ad Addis Abeba da 30 capi di stati indipendenti, per avviare un percorso di unità e di decolonizzazione.

Ora si chiama Unione Africana, conta 55 paesi membri, tutti gli stati africani, (compresa la Repubblica democratica araba del Sahrawi, non indipendente a tutti gli effetti, il cui territorio è conteso con il Marocco)  mantiene la sua sede in Addis Abeba, è zona di libero scambio, lavora per l'unità, l'integrazione africana e per la pace interna e il consolidamento dei diritti umani. 

In questo giorno dobbiamo ricordare che l'Africa è la culla dell'umanità, da lì proveniamo tutti, in Europa giunsero esseri umani africani circa 40.000 anni fa e noi siamo i loro discendenti. 

Ma l'Africa non è stata trattata e rispettata come madre, anzi, conquistata, pezzo per pezzo, con le armi, con stragi ed eccidi, da molti paesi europei ed occidentali, dai tempi dei romani in avanti. È stata deportata, in milioni di uomini, donne e bambini, schiavizzata in Europa e nelle Americhe, derubata delle sue risorse. La caduta formale delle colonie e le dichiarazioni di indipendenza delle varie nazioni africane non hanno cancellato lo sfruttamento, ancora in corso, delle sue risorse economiche, forestali, minerarie, ambientali ed umane da parte dell'attuale colonialismo economico. L'occidente è ancora presente in questo continente, non molla la presa. E' ancora terra di tanti, troppi conflitti e, a ben vedere, ci sono spesso, se non sempre, interessi forti "occidentali" negli scontri e nelle contese territoriali tra africani, non solo dei mercanti d'armi, ma di coloro che da varie parti del mondo vogliono ancora accaparrarsi le ricche risorse minerarie, petrolifere, agricole, forestali africane (il petrolio in Libia ed in altri stati, i fosfati nei territori della Repubblica araba democratica del Sahrawi, i diamanti e i minerali per gli strumenti della telecomunicazione in Africa centrale, ecc.). L'unico paese esterno all'Africa che è intervenuto militarmente senza portare via una goccia di petrolio o un grammo di altre ricchezze del continente è Cuba, che ha contribuito in modo determinante dall'Angola, a conquistare la loro autonomia e indipendenza dai "bianchi" e a sconfiggere l'apartheid (segregazione razziale) in Sud Africa. 

Il debito che abbiamo nei confronti dell'Africa è enorme ed abbiamo tutto l'interesse che questo continente intraprenda un cammino pacifico di unità e di riscatto sociale, economico, culturale e politico. Qualcuno, allarmato dalla pressione migratoria, dichiara che dobbiamo "aiutarli a casa loro". Bene e come? Ecco pronta la risposta dalla Regione Veneto. I fondi della cooperazione internazionale decentrata allo sviluppo (legge regionale ispirata e proposta da formazioni politiche rosso/verdi nei primi anni '90 e varata nel dicembre del 1999) da più di due milioni annui, con la presidenza Zaia del 2010 hanno iniziato a scendere in continuazione: euro 1.245.000 nel 2012, 1.125.00 nel 2013, 830,000 nel 2014, 200.000 nel 2015, e poco più o poco meno negli anni successivi. Non migliore sorte hanno avuto gli stanziamenti nazionali. Dichiarazioni ipocrite e menzognere. Sia chiaro, gli interventi con progetti della cooperazione allo sviluppo sono utili, ma non decisivi. Va ricordato che le rimesse degli emigranti sono quattro volte superiori agli aiuti della cooperazione internazionale e che, per esempio, in Italia furono molto importanti per l'avvio dello sviluppo economico e sociale. Necessario è che le grandi e ricche risorse africane siano usate dagli africani, così potranno avere ospedali, scuole, università, infrastrutture, luce e acqua nelle case e di che vivere degnamente. Insomma, le leggi  di "competizione" del mercato liberista debbono trasformarsi in leggi di "cooperazione" economica, di rispetto della loro autodeterminazione, in questo modo dobbiamo "aiutarli a casa loro", debbono appropriarsi dei loro beni. Non dimentichiamo che una causa di fame e di morte, anche infantile, di milioni di individui in Africa è dovuta a processi di desertificazione  in atto causati dai cambiamenti climatici. In alcune aree non si possono più coltivare grano, riso, mais, fondamentali per l' alimentazione. Ecco "aiutarli a casa loro" significa anche combattere contro i cambiamenti climatici a casa nostra.

Sinistra Italiana del Veneto si impegna a non dimenticare il senso e il significato della giornata mondiale dell'Africa ritenendo che nazionalmente, regionalmente, localmente servono politiche assai diverse da quelle che condannano l'Africa alla tragedia umanitaria e noi al declino economico, sociale e civile.

 

Sinistra Italiana del Veneto






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