UNA VERONA CHE NON DIMENTICA E CHIEDE ANCORA GIUSTIZIA


Tredici anni dall’omicidio Tommasoli.

Da Tosi a Sboarina, un vizio che non cambia; dalle dimissioni immediate di Bacciga alla costituzione di parte civile del Comune di Verona.

Tredici anni sono passati dal 1 maggio 2008, giorno in cui un ragazzo, Nicola Tommasoli, fu aggredito brutalmente da persone legate a movimenti/partiti dell'estrema destra cittadina. A seguito di quella aggressione, Nicola drammaticamente non ce la fece, e morì in ospedale dopo qualche giorno. 

Nicola era in ognuno di noi, è ancora oggi con noi. Nicola è stato assassinato in Via Cappello a Porta Leoni. Molt* di noi ricordano quei giorni, quel periodo e quegli anni. Una spirale di violenza che dilagava in tutta la città. Zone off-limits e aggressioni che dilagavano da una parte all'altra della città. La diversità, la non omologazione era un motivo di violenza e sopraffazione da parte di chi, ancora oggi, rivendica concetti identitari e si rifà ad un’ideologia neofascista.

Ricordiamo tutt* le aggressioni precedenti l'omicidio di Nicola Tommasoli: da piazza Erbe, Piazza Viviani, Via San Vitale, Cortile Mercato Vecchio, Corte Sgarzerie, Corso Portoni Borsari, Corso Cavour, Volto San Luca. Da Bardolino a Borgo Venezia. Dalle coltellate, ai distacchi di retina, agli zigomi sfasciati contro antifascisti e militant* del centro sociale  'La Chimica'. Ricordiamo il posacenere rotto sul viso di una ragazza, la cui colpa era l'aver interrotto verbalmente i canti e cori razzisti inneggianti al fascio in un bar. Non sono lontane le aggressioni e minacce contro ragazzi africani, meridionali in pieno centro storico... 

Le vittime avevano una caratteristica comune: la loro semplice diversità e/o diniego a certi fenomeni razzisti.

Gli aggressori? Erano sempre gli stessi, che riconducibili ad una dichiarata ideologica neo fascista hanno commesso pestaggi per anni nella nostra amata città.

Una Verona, una città che da quell'omicidio ne uscì scossa e turbata.

Ricordiamo che il sindaco di allora, Flavio Tosi, fu condannato in Cassazione nel 2009 per istigazione all'odio razziale, e in quegli anni nominò Andrea Miglioranzi, ex appartenente al Veneto Front Skinhead e Fiamma Tricolore, come capogruppo della sua “Lista Tosi”. Miglioranzi fu nominato poi anche nelle istituzioni democratiche e partecipate cittadine. Dall’Istituto storico della Resistenza alla municipalizzata di AMIA.

Da un Sindaco di allora che nominava con incarichi pubblici i neofascisti, al Sindaco di oggi, Sboarina, che non cambia questi vizi.

Non ultima la nomina del Consigliere Bacciga, ora passato nella Lega, come Presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Verona.

Bacciga, riconosciuto avvocato di riferimento di molti nostalgici al nazi-fascismo e alla violenza squadrista, oggi si ritrova nella duplice veste di difensore ma anche accusato in quanto indagato, e rinviato pure a giudizio, per aver compiuto un saluto romano in una seduta pubblica del consiglio comunale di Verona. Ricordiamo che lo stesso Bacciga donò alla Biblioteca Civica Comunale libri revisionisti, alcuni dei quali particolarmente discutibili. Tra essi, testi dell'ufficiale nazista Leon Degrelle (recentemente celebrato a Verona dai giovani di Fratelli d'Italia) e di Franco Freda, estremista di destra, fondatore del Fronte Nazionale e implicato nell'organizzazione della strage di piazza Fontana. Lo stesso Bacciga ricordiamo che è promotore di una delibera per il taglio di finanziamenti con relativa riassegnazione delle celebrazioni del 25 Aprile.

Premesso che la giustizia italiana debba fare il suo corretto decorso, appurando le relative responsabilità, come Sinistra Italiana di Verona, in considerazione sia del grave capo di imputazione per un rappresentante cittadino, sia per gli ulteriori elementi emersi già in fase dibattimentale (come la relazione della stessa Digos e relative testimonianze) chiediamo che Andrea Bacciga dia, per dignità e rispetto delle Istituzioni, le sue dimissioni immediate, sia da Consigliere Comunale, che da Presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Verona.

Acclusa alla presente chiediamo anche che lo stesso Comune di Verona, in tale processo, si renda anch’esso parte civile nel rispetto di tutti e tutte i cittadini e le cittadine che vivono la città di Verona, nel miglior spirito democratico, contrarie a qualsiasi forma di discriminazione ed inneggiamento al fascismo.

Quella Verona che vuole ricordare con solerne consapevolezza Nicola Tommasoli, e le purtroppo molte aggressioni negli anni, e le troppe intimidazioni e inneggiamenti al nazi-fascismo che la nostra città sta ancora vivendo.


Verona, 30 Aprile 2021 

Sinistra Italiana di Verona





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MODALITÀ PER ISCRIVERSI A SINISTRA ITALIANA: 

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