Sono passati 76 anni da quel 25 aprile 1945, giorno in cui il
Comitato di Liberazione
Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò
l'insurrezione generale in tutti i territori ancora
occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le
forze partigiane facenti parte del Corpo
Volontari della Libertà, di attaccare i presidi
fascisti e tedeschi imponendogli la definitiva
resa. Una Liberazione che è stata sì una grande
festa di popolo, ma che ha coinciso con
una pagina drammatica della nostra storia: la
resa dei conti con il fascismo e con i fascisti,
che sono stati chiamati a rispondere di
vent’anni di regime, violenze, stragi e soprusi.
La Resistenza antifascista è stata la leva
fondamentale per fermare l’orrore del nazismo e del fascismo. I partigiani che
hanno combattuto, lottato e resistito in quegli
anni hanno aperto una storia nuova all’umanità
contro la disumanità che nella prima metà
del secolo scorso ha travolto il mondo. La
scelta di resistere ed opporsi allora al potere
delle ingiustizie è stata soprattutto grazie a
quella scelta di molt* giovani che si sono
oppost* colpo su colpo, da Nord a Sud, in un
paese ormai usurpato dalla violenza fascista.
La Resistenza è ancora tutt'oggi una scelta
per cambiare il mondo. Le azioni valorose dei Partigiani di allora
continuano a vivere tutt’oggi nella memoria di tutti.
Oggi abbiamo le basi di un'informazione e
coscienza collettiva che ci permette una
maggior consapevolezza su quello che sono le
nostre radici, principi e ideali figli e figlie di
una resistenza che ha cambiato radicalmente la
pagina della nostra storia rendendoci oggi
un paese democratico e antifascista. Tali
principi, nel rispetto e nel riconoscimento della
diversità, hanno permesso la stesura della
Costituzione italiana, unica nel suo genere, ed
unica in tutto il mondo.
I valori e i sacrifici dei nostri padri e madri,
fondatori di un’Italia libera dal fascismo, continua a perdurare ancora nel
nostro vivere quotidiano. Come Sinistra
Italiana non smetteremo mai di denunciare fenomeni che
riecheggiano odio, razzismo, xenofobia, intolleranza, disuguaglianza e
ingiustizia. Tali fenomeni purtroppo ancora minano
un’Italia democratica e ne minacciando i
principi universali di solidarietà, pace,
uguaglianza, libertà e giustizia.
Come disse Italo Calvino “La Resistenza
rappresentò la fusione tra paesaggio e persone”
e la Città di Verona, medaglia d’oro al
Valor Militare, in questo contesto, da Settembre 1943 ad Aprile 1945, fu protagonista
degna del secondo Risorgimento Italiano. In venti mesi di lotta partigiana
Verona “testimoniò con il sangue dei suoi figli migliori, nelle prigioni e
sui patiboli, il suo indomito spirito di libertà, eroicamente sostenuta da
persone di ogni categoria sociale ed associandosi idealmente a quei
concittadini che, militari all’ 8 settembre 1943, si erano uniti ai resistenti
locali in Francia, in Grecia, in Albania e in
Jugoslavia”, “Il 17 luglio del 1944 un gruppo di
partigiani penetrò nel carcere degli “Scalzi”
con l’ obbiettivo di liberare dirigenti del
movimento antifascista nazionale. Tale contributo
di sangue, i bombardamenti, le persecuzioni, le
distruzioni di interi paesi, sia nella pianura
che nelle valli prealpine, non scalfirono ma
rafforzarono la lotta della popolazione di
Verona”.
Oggi quella bella Verona, figlia di quei
momenti, e cresciuta in quei valori, sta
vivendo degli anni difficili: non sono poi così lontani, nel tempo e nei luoghi,
gli omicidi e
le aggressioni da parti di fascisti, che hanno
nomi e cognomi e ricollocabili a certi partiti e/o
movimenti. Non sono poi così lontane le
manifestazioni e/o congressi omofobi e razzisti,
patrocinati dalla stessa amministrazione
comunale di Verona, che oggi dovrebbe difendere
quegli stessi principi ed esserne garante
istituzionale per una memoria storica locale. Oggi questa stessa giunta, a
due giorni dal 25 Aprile, deve ancora deliberare quanto già depositato
regolarmente dal Comitato unitario per la difesa delle istituzioni democratiche.
Ricordiamo che lo stesso Sindaco che oggi amministra questa giunta minacciò di
sfratto qualche anno fa l’Anpi di Verona perché organizzatore di un convegno
storico sulle Foibe.
Non sono poi così lontane le sedi “fuoriluogo”,
di certi partiti e/o associazioni e/o
movimenti di estrema destra, come Casa Pound,
Lotta Studentesca e Forza Nuova che
continuano a minacciare e aggredire con
prepotenza chi non la pensa come loro in
quartieri da loro ritenuti “difficili” (?). Sono
passati solo un paio di anni da concerti e raduni
nazifascisti, promossi da Casapound e VFS,
presieduti anche da figure di spicco della
destra istituzionale locale e nazionale. Non
passano ore, minuti che non si vedono e si
sentono slogan, da parte di quella destra
istituzionale e populista di Salvini e Meloni, che
richiamano a preconcetti identitari come “Italia
agli Italiani”, e “Portiamoli a casa loro” che
con un buon gioco di squadra stanno al Governo e
fanno una opposizione strumentale che
prende la sola pancia delle persone e alimenta
odio e intolleranza.
La storia con il tempo ci ha dato ragione. Il
domani seppur duro e difficile, sarà da
affrontare con cognizione di causa, dove i
concetti di solidarietà, giustizia sociale,
democrazia, partecipazione, uguaglianza e
resistenza faranno sì che qualsiasi forma
di fascismo non passerà. Come non passerà la
nostra voglia di lottare per un mondo
migliore.
Un nostro pensiero questo 25 Aprile 2021 va a
tutte quei Partigiani che oggi continuano a lottare contro l’ingiustizia: dagli operai e le operaie, ai rider, agli
studenti e le studentesse, agli operatori e operatrici sanitari, ai migranti,
alla Valsusa che ancora oggi continua a resistere... A tutti loro va la
nostra più sincera solidarietà.
Sinistra Italiana Verona
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