Sanità

ELEZIONI REGIONALI DEL VENETO 2015

SANITA': CON LA SALUTE NON SI SCHERZA


La Sanità rappresenta la parte più rilevante della spesa e della politica regionale ed il maggior investimento economico, si tratta di un diritto centrale costruito in decenni di lotte. 

E' qui che con maggior violenza si stanno consumando i furti al diritto alla salute che colpiscono gli anziani, pensionati, disabili, i settori più deboli della società.

Oggi molti Cittadini Veneti rinunciano alla prevenzione, al percorso diagnostico-terapeutico e molti altri sono nell’impossibilità di acquistare farmaci, se non esenti per reddito o per patologia.

Lunghi tempi di attesa per la diagnostica e per gli interventi chirurgici; realtà ospedaliere con tecnologie obsolete; il Precariato, anche medico, ancora fortemente radicato attraverso il ricorso alla cooperazione; gravi carenze nella medicina preventiva, nell'Assistenza di Base e la poca centralità dei Distretti Socio-Sanitari; la marginalizzazione del medico di famiglia nel processo di diagnosi e cura, solo apparentemente recuperata nel Piano Sanitario Regionale, e nella gestione del proprio assistito.

Queste sono le sfide che ci devono impegnare.

Ad una previsione del Piano Sanitario Regionale e delle schede ospedaliere fortemente condizionata da spinte di potere noi opponiamo una valutazione precisa, scientifica, su dati oggettivi di natura demografica, epidemiologica e di valutazione delle difficoltà territoriali.

Deve cessare lo strapotere dei Direttori Generali delle ULSS. Figure toto-potenti ed esenti da qualsiasi controllo, se non del Presidente della Regione che li nomina, che governano con logiche clientelari e senza che la Conferenza dei Sindaci abbia il benché minimo potere di reale incisione nelle loro scelte.

I Comuni devono avere voce in capitolo nella programmazione e nella erogazione dei servizi territoriali.

Siamo contro la sanità degli sprechi e delle convenzioni con la sanità privata. Non è accettabile che le risorse pubbliche finanzino le strutture private per svolgere le stesse funzioni! 

Siamo per il Centro Unificato di Spesa ed a favore della informatizzazione diffusa.

Noi pensiamo che oggi le 21 ULSS e le due aziende siano un inutile, dispendioso e pletorico apparato! 

Una ULSS per Provincia, 23 Direttori Generali e 69 Direttori Amministrativi-Sanitari-Sociali costano milioni di euro! I risparmi determinati da sole sette ULSS potrebbero ammontare a qualche centinaio di milioni.

Il potere delle case farmaceutiche contrasta prescrizioni dosate e per principio farmacologico, con gli effetti ben conosciuti: l’automedicazione, il rischio delle micro farmacie domestiche e lo spreco di migliaia di tonnellate di farmaci stimato per l’Italia intorno al miliardo di Euro.

Non ultima, la questione delle Cure Dentarie. Si deve iniziare con l’obbligo dell’igiene della bocca nelle scuole, con le periodiche visite odontoiatriche disposte dalle ULSS per tutti i cittadini a partire dall’infanzia e con il prevedere nei LEA (livelli essenziali di assistenza) le cure dentarie per tutti.

Da subito va riqualificata la sanità pubblica potenziando l’attività di prevenzione e territoriale e limitata la sanità privata, pubblicizzando le realtà più avanzate:

1) Va immediatamente realizzata l’abolizione di tutti i ticket che oberano la sanità in tutte le fasi, ne tolgono la caratteristica di servizio universale e sono strumento di esclusione per un numero sempre maggiore di cittadini.

2) La riduzione delle spese improprie se non clientelari va realizzata con la riduzione del numero delle ULSS, adeguandole alle province e sopprimendo ruoli manageriali costosi e inutili.

3) Integrazione fra assistenza e sanità, rafforzamento assistenza anziani non autosufficienti, disabili e malati psichici.

Commenti