Lago di Garda

ELEZIONI REGIONALI DEL VENETO 2015

LAGO DI GARDA RISORSA PER VERONA E PER IL VENETO

La Tutela e la Riqualificazione dell'ecosistema "Lago di Garda" rappresenta una risorsa ambientale fondamentale per il benessere dei cittadini e per la prosperità dell'economia Veronese e del Veneto intero.

Nel 2013 sono state registrate oltre 11 milioni di presenze turistiche in provincia di Verona, l'81% di queste nell'area gardesana. Il giro d'affari turistico nel 2013, stimato dalla CCIAA di Verona, supera il miliardo e cento milioni di euro (1.113 milioni €).

E' quindi evidente come le vicende del Garda (e la tutela di un ecosistema limitato) non riguardino solo le popolazioni residenti, ma anche la città e la provincia di Verona, con ricadute sull'intera Regione.

Negli ultimi mesi, dopo quasi 40 anni dall'inizio dei lavori, ritorna d'attualità la vicenda del Collettore del Garda (il "Tubo d'oro" – la prima Grande Opera del veronese): i fatti danno ragione agli ecologisti ed alla sinistra alternativa, ora il nuovo collettore si progetta sulla strada "gardesana" e si abbandona la galleria di S. Vigilio.

Ricordiamo anche i costi del primo collettore: oltre 200 miliardi di lire degli anni '90, partendo dalle previsioni di 21 miliardi di lire del 1974.

Per il rifacimento del Collettore che non funziona correttamente, si parla ora di un investimento di oltre 200 milioni di euro. Senza considerare la spesa per il ripristino delle rive, necessario per ricostituire la funzionalità ecologica del lago, ed il restauro paesaggistico delle stesse.

Noi avevamo previsto tutto questo oltre trenta anni fa, ora chiediamo che nella discussione sul progetto sia coinvolta la popolazione e le forze economiche e sociali, anche veronesi, per evitare di ripetere gli errori del passato. 

La memoria serve per questo!

Gli strumenti tecnici per attuare queste forme di partecipazione esistono. Ad esempio: il Contratto di Lago, la VAS e la Valutazione di Impatto Ambientale, cercando realmente il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

Per evitare casi come “il buco di S. Vigilio” e l'attraversamento sublacuale del collettore da Maderno a Torri del Benaco.

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