E CON IL FLOP DEL TRAFORO (dopo lo stop all'inceneritore di Cà del Bue) SI CHIUDE LA FAVOLA DELLE GRANDI OPERE DI TOSI!


COMUNICATO STAMPA

Ora c'è l'occasione di RIPENSARE TOTALMENTE LA MOBILITÀ A VERONA, considerando la città e l'area metropolitana con i Comuni confinanti, che costituiscono circa il 50% dei cittadini residenti nella provincia: si può partire dall'ottimizzazione delle infrastrutture esistenti: rete stradale, linee ferroviarie che intersecano la città, riaprendo le stazioni come Parona, rete ciclabile cittadina e dei comuni vicini, integrazione tariffaria tra bus e treno; spostare il finanziamento della filovia (inutile in mezzo al traffico automobilistico) sul sistema ferroviario metropolitano che collega le più importanti cittadine della Provincia (Legnago, Nogara, Villafranca, S. Bonifacio, Peschiera, Domegliara – Pescantina) per attrezzare nuove fermate e realizzare i relativi parcheggi scambiatori per auto, moto e biciclette (NB lo spostamento del finanziamento dal filobus alla ferrovia metropolitana per il Comune di Bologna è già stato recentemente autorizzato dal CIPE, ed è quindi possibile anche per il Comune di Verona); investire le risorse disponibili in una rete ciclabile capillare estesa ai comuni vicini – confinanti con Verona.
Come si è visto in questi anni, la crisi non è passeggera e quindi dovremo cambiare modo di pensare, considerando che le risorse a disposizione dei Comuni sono limitate e quindi vanno investite con più lungimiranza: il traforo è il passato, il futuro è la mobilità dolce e l'uso della ferrovia già esistente. Infine vorrei ricordare a chi insiste col traforo a due corsie che, cambiando tempi e realizzazione del progetto, probabilmente dovrà essere ripetuta l'intera procedura della gara in finanza di progetto!

Giuseppe Campagnari Consigliere Provinciale SEL – FdS Verona, 29 agosto 2013

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