Sabato 11 maggio a Roma in piazza
Santi Apostoli, a partire dalle ore 14, Sinistra Ecologia Libertà ha avviato un
processo politico per costruire un più forte e radicato soggetto politico
plurale della sinistra capace di intercettare e far vivere la volontà di
cambiamento emersa nel Paese e di mettere insieme alleanze politiche, sociali,
culturali, compatibili con un progetto di governo alternativo alla destra e al
pensiero unico.
Alla manifestazione hanno partecipato decine di veronesi,
alcun* iscritt* a SEL e altr* simpatizzanti, intenzionat* a sostenere questo
progetto.
Non potendo partecipare di persona alla manifestazione, a
cui sono intervenut* anche Stefano Rodotà, Gad Lerner, Concita De Gregorio, per
impegni precedentemente presi, Mao Valpiana, veronese, presidente nazionale del
movimento nonviolento, ha inviato il seguente saluto dichiarando agli
organizzatori di essere interessato a che il processo politico avviato da SEL
abbia esiti positivi per il bene del Paese e nel segno della nonviolenza. In
tutti i casi ricordo che la nonviolenza è incardinata nello statuto nazionale
di Sinistra Ecologia Libertà.
Giorgio Gabanizza, coordinatore provinciale SEL Verona.
Saluto del Movimento Nonviolento
all'incontro di SEL dell'11 maggio
ROMA
Vi ringraziamo per l'invito a
partecipare all'incontro “La cosa giusta” dell'11 maggio a Roma.
Il
momento politico, difficile e incerto per tutti, richiede che le forze
politiche responsabili puntino ora sulla parte costruttiva, perché già troppi
privilegiano solo la parte distruttiva.
Dunque
è importante capire quale sia oggi “la cosa giusta” da fare: noi pensiamo che
sia la scelta nonviolenta.
Nonviolenza
negli obiettivi politici (opposizione integrale alla guerra e alla sua
preparazione, dunque riduzione drastica delle spese militari a vantaggio di
quelle sociali e solidali), ma anche come paradigma per ripensare la politica e
la forma partito.
Alcune
cose giuste sono già state fatte. Una, a cui abbiamo cercato di dare il nostro
contributo, è la costituzione dell'intergruppo parlamentare per il disarmo, che
è il modo migliore per trovare la convergenza tra diverse forze politiche su di
un valore superiore, il ripudio della guerra.
Se
ognuno dev'essere il cambiamento che vorrebbe vedere nel mondo, anche i partiti
devono modificarsi per iniziare a migliorare le istituzioni, a partire dal
ritrovare il legame tra etica e politica che si è spezzato.
La
nonviolenza è un bene da raggiungere ma anche un metodo di lavoro che prefigura
il fine.
Il
Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini nel 1961, ha sempre cercato di
portare la propria “aggiunta nonviolenta” all'idea di sinistra, cioè un
incremento di valori più che la negazione di percorsi e storie altrui.
L'abbiamo fatto altre volte nel passato, nel rispetto della nostra autonomia ed
indipendenza da ogni forza partitica, lo facciamo anche oggi con la
disponibilità ad aprire interlocuzioni con chiunque sia alla ricerca del
superamento della violenza.
Un
prossimo appuntamento comune per chi vede nella nonviolenza il varco attuale
della storia, è per il 2 giugno. Ci sarà una scelta da fare: festeggiare la
Repubblica riconoscendosi in una parata militare, oppure partecipare alle
celebrazioni nonviolente e disarmate che stiamo predisponendo, dove a sfilare
idealmente saranno le forze vive della Repubblica: le categorie delle arti e
dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le
madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile.
Invitiamo
tutti coloro che vorranno fare la cosa giusta, dai deputati ai singoli
militanti, a partecipare alle manifestazioni del 2 giugno per la pace ed il
disarmo.
Mao
Valpiana
presidente
del Movimento Nonviolento
11
maggio 2013
Mao
Valpiana
Verona
Italo Calvino (La Habana 15
ottobre 1923 – Siena 19 settembre 1985) prese parte alla prima Marcia Perugia –
Assisi del 1961, voluta e organizzata da Aldo Capitini, padre del movimento
nonviolento e suo amico.
E dedicò, a quella storica marcia,
questa bellissima canzone.
Un giorno nel mondo finita fu
l'ultima guerra,
il cupo cannone si tacque e più
non sparò,
e privo del tristo suo cibo
dall'arida terra,
un branco di neri avvoltoi si
levò.
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.
L'avvoltoio andò dal fiume
ed il fiume disse: "No,
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Nella limpida corrente
ora scendon carpe e trote
non più i corpi dei soldati
che la fanno insanguinar".
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.
L'avvoltoio andò dal bosco
ed il bosco disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Tra le foglie in mezzo ai rami
passan sol raggi di sole,
gli scoiattoli e le rane
non più i colpi del fucil".
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.
L'avvoltoio andò dall'eco
e anche l'eco disse "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Sono canti che io porto
sono i tonfi delle zappe,
girotondi e ninnenanne,
non più il rombo del cannon".
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.
L'avvoltoio andò ai tedeschi
e i tedeschi disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Non vogliam mangiar più fango,
odio e piombo nelle guerre,
pane e case in terra altrui
non vogliamo più rubar".
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.
L'avvoltoio andò alla madre
e la madre disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
I miei figli li dò solo
a una bella fidanzata
che li porti nel suo letto
non li mando più a ammazzar"
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.
L'avvoltoio andò all'uranio
e l'uranio disse: "No,
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
La mia forza nucleare
farà andare sulla Luna,
non deflagrerà infuocata
distruggendo le città".
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.
Ma chi delle guerre quel giorno
aveva il rimpianto
in un luogo deserto a complotto si
radunò
e vide nel cielo arrivare girando
quel branco
e scendere scendere finché
qualcuno gridò:
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla testa mia...
ma il rapace li sbranò.
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